domenica 28 febbraio 2010

Changes

"I see no changes wake up in the morning and I ask myself
is life worth living should I blast myself?"


Cosa possiamo noi contro una giornata o un cielo grigio?
Come potremo mai incidere su ciò che è tanto, troppo più grande di noi?
E' ipotizzabile un cambiamento di tutte quelle storture che fanno, ormai da tempo immemore, arricciare il naso alla società?
Per molti la risposta sarà sicuramente negativa, complice magari un periodo buio o più semplicemente un pessimismo da sempre compagno di vita.
Ci sono, invece, nascosti nel nostro mondo, dozzine e dozzine di mosche bianche, di individui le cui spalle non si piegherebbero neanche se a sdraiarcisi su fosse Bud Spencer. Parlo di persone che conoscono la vita, i suoi punti di luce ma anche e soprattutto i suoi buchi neri, ma non si intimoriscono. Non intendono arretrare di fronte alla carica poderosa delle falangi nere della sorte. Ferme, impettite e fiere aspettano che la risacca le colpisca in tutto il suo fragore.
Queste persone, all'apparenza, sembrano uguali alle altre. Ma non è così. E non è con una profonda colonscopia che si nota la differenza. E' una sensazione, la loro, iperuranica.
Hanno un fuoco dentro, queste persone, che è inestinguibile e incessabile. E al centro di questa fiamma intrinseca vi è quel brivido al cui cenno si scatena l'inferno. Un brivido capace di ribaltare quartieri, città, regioni, mondi, interi universi. Il brivido che porta a vedere oltre le apparenze. Quel brivido, in fondo, che distingue tra esistenti e viventi.
Viviamo, quindi, ahìnoi, nell'inverno degli Esistenti. Ma tremate. La Primavera dei Viventi non tarderà ad arrivare. La miccia dell'equinozio è ormai satura di benzina. Ed è proprio nel cuore dell'eclissi che risplenderemo.

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